Venne pubblicata a puntate sulla fanzine "Stile Appiani" nel 2004, ora io la pubblico, sperando di fare cosa gradita, a puntate OGNI DOMENICA su questa pagina FB e sul sito/blog, www.magicfans.it
PRESENTAZIONE
Quando parliamo di "Ultras" in Italia, parliamo di qualcosa che, piaccia o meno è finito. Oggi, possiamo definire i ragazzi che frequentano le curve come "tifosi di curva", o "curvaioli"; comprendendo in questo insieme tifosi e casinisti, vecchio stile e "casuals". Chiunque a vario titolo frequenti la curva. Ma parlare di ultras ormai è anacronistico; e questo da molto prima di Raciti, da quando le curve ed i gruppi hanno cominciato ad autodistruggersi per lotte di potere interne, per politica, per interessi privati.
MOVIMENTO ULTRAS ITALIANO –LA NASCITA – ANNI “70
Fra il 1968 ed il 1969 cominciano a vedersi le prime organizzazioni giovanili di tifosi: a Milano, sponda rossonera, alcuni ragazzi si riuniscono nel vecchio rettilineo di S.Siro (l’attuale zona centrale del secondo anello) fondando la “Fossa dei Leoni”, il cui nome viene preso dal vecchio campo d’allenamento del Milan; un anno più tardi i cugini nerazzurri fondano i “Boys – Furie nerazzurre”, che dopo qualche anno cambieranno nome in “Boys – S.A.N. (Squadra d’azione nerazzurra)”.
A Genova intanto i doriani danno vita al Sampdoria Club Tito Cucchiaroni, in onore di un giocatore argentino militante in quegli anni con la maglia biancoblucerchiata: l’ala più giovane del club comincia a farsi chiamare “Ultras Tito Cucchiaroni”, e sono con buone probabilità il primo gruppo di tifosi in Italia ad adottare questo nome (la disputa e’ con gli Ultras Granata 1969).
Pare che l’idea sia nata dall’acrostico di alcune scritte comparse all’epoca sui muri di Genova che dicevano “Uniti Legneremo Tutti i Rossoblu A Sangue”; ma è più probabile che il nome sia stato scelto per l’idea di oltranzismo e ribellione che emanava (“Ultras” o “Ultrà” venivano definiti un tempo gli estremisti politici; e vista l’epoca è questa la tesi più probabile…).
Sono queste le prime, vere organizzazioni giovanili di tifosi, e forse è ancora presto per parlare di “Movimento Ultras”; ma a partire dagli anni ’70 la situazione comincia radicalmente a cambiare: nel 1971 a Verona nascono le “Brigate Gialloblù”, primo esempio di tifoseria organizzata in una città di provincia, forse il gruppo che più di ogni altro (insieme ai romanisti) influenzerà il modo di tifare. A Roma cominciano a vedersi i primi gruppetti, sia sul versante giallorosso (Centurioni, Boys,Fedayn) che su quello laziale (Commandos Monteverde, Ultras ’74).
Fra il 1973 ed il 1977 il fenomeno vede una vera e propria esplosione: gruppi di giovani tifosi nascono in quasi tutte le tifoserie più grandi del Nord Italia, mentre al Sud, escluse le grandi città di Napoli e Bari, il fenomeno fatica a prendere piede. Bergamo, Bologna, Torino, Genova, Firenze, ma anche realtà minori come Vicenza, Alessandria, Modena, Reggio Emilia, Trieste, Padova, Cesena, Catanzaro, dove i giovani gruppi di tifosi nella maggior parte dei casi nascono da scissioni con i club, a cui rimproverano un eccessivo “pacifismo” in un periodo storico molto carico di tensioni sociali.
I “nuovi” gruppi di tifosi cominciano a posizionarsi nei settori più popolari degli stadi (molto spesso è il rettilineo o la Gradinata, molti stadi non avevano ancora le curve!), e ad organizzarsi con stile e gerarchia militare. Nelle gradinate cominciano a vedersi giacche militari e tute mimetiche, baschi, sciarponi in lana con i colori della squadra del cuore, eskimi e sempre più spesso anche caschi da motociclista, bastoni, catene, pistole lanciarazzi.
PROSSIMA DOMENICA:MOVIMENTO ULTRAS ITALIANO –LA POLITICA IN CURVA - ANNI “70