SECONDA PUNTATA
Anche la Nazionale italiana ha avuto il suo gruppo ultras: è nato nel 2000, e si caratterizzava per uno spiccato orientamento neofascista. Da qualche anno, però, sembra essere scomparso.
La stessa oggettistica, d'altro canto, non lasciava spazio a troppe interpretazioni: il gruppo, per un certo periodo, ha anche avuto uno store online su Ebay e sul sito BlackBrain, nel quale era possibile acquistare felpe con scritte inneggianti al Duce e alle "Origini Italiche," stemmi fascisti e una cintura con fibbia in metallo con su scritto "Campioni del mondo" — come riportava Panorama. Tra i simboli, la scritta Ultras Italia e un tirapugni con riferimenti al tricolore.
Gli stessi rapporti "diplomatici" con le tifoserie straniere non facevano che confermare questa spiccata tendenza politica: gemellaggi e rapporti di amicizia erano stati stretti con la curva del Levski Sofia e del Lione, per esempio — tutte tifoserie note per le loro tendenze neonaziste.
Ma al di là della loro prima apparizione negli stadi, nel 2001 a Trieste con striscioni come "Siamo quelli del tricolore" e scritte a ricordo dello scomparso leader di Forza Nuova Massimo Morsello, è proprio in Bulgaria che il tema della confederazione ultras a sostegno della Nazionale di calcio entra prepotentemente nelle cronache.
Sarà infatti il rapporto coi bulgari a portarli, nel 2008, prima di Bulgaria-Italia, a sfilare per le strade della capitale est-europea brandendo delle croci celtiche, e a urlare "Duce Duce" e vari canti del ventennio.
A Sofia il gruppo incontra la frangia estrema del Levski per lanciare una specie di raid contro quelli del CSKA, altra squadra cittadina, nota per esser supportata da una tifoseria tendenzialmente di sinistra.
Alla fine riusciranno a portare delle cinghie allo stadio, a ferire un poliziotto, e a vedersi arrestare cinque dei loro componenti. Gli aderenti - tutti giovani, con età inferiore ai 30 anni - erano comunque già tutti noti al ministero. Ma il salto di qualità era stato portato a compimento.
Proprio in quei mesi, il Viminale stimava in circa 500-700 componenti il numero degli aderenti al cartello. In Germania, per i mondiali che alla fine videro affermarsi proprio la Nazionale italiana, Ultras Italia portò centinaia di ragazzi dalle intenzioni bellicose — a giudicare dalle frasi registate prima della loro partenza, "Siamo pronti a scontrarci con tutti."
Alla fine le autorità tedesche riuscirono a contingentarli, e tornarono a casa sostanzialmente inoperosi — fatta eccezione per il riuscito gemellaggio con il NPD, il partito neonazista tedesco.