Vogliamo dedicare questo articolo agli Ultras e Tifosi, nati dopo il 1980,che non hanno avuto la fortuna di far parte della nostra Generazione, che há goduto del calcio spettacolare giocato dagli Alieni, atterrati negli stadi Italiani (costruiti ai tempi del Duce),dopo la vittoria dei Mondiali del 1982, in primis Platini, Maradona, Zico, Falcao e molti altri, show andato in onda fino al Mondiale del 1990.
Costruito per i Mondiali del 1934, è andato “in pensione” alla vigilia di quelli del ’90 prima di rinascere a vita nuova per le Olimpiadi Invernali del 2006: da Orsi a Platini a Del Piero, il primo giocatore ad aver giocato in 4 stadi diversi con gli stessi colori ( Stadio Comunale di Torino , Stade des Alpes , Stadio Olimpico di Torino e Stadio Juventus ), che ha visto cambiare il calcio.
Lo stadio Comunale, allora intitolato a Benito Mussolini, era lo scenario più adatto per le mirabolanti imprese della Vecchia Signora. Edificato in previsione dei Mondiali del 1934, era il più imponente del Paese, con una capienza di 65.000 posti.
C’erano quasi sessantamila persone, l’11 febbraio del 1934, per l’esordio della Nazionale nel nuovo impianto: esordio sfortunato contro il Wunderteam austriaco che passeggia (4-2) sugli azzurri di Pozzo:l’Italia si rifarà pochi mesi dopo nella semifinale mondiale, avviandosi a vincere la Coppa Rimet. Un Mondiale, quello del 1934.
Il Torino abbandonerà il Filadelfia solo nel 1960. E da allora il Comunale diventerà l’unico teatro dei derby. Tutti bellissimi:Storici quelli del ’75-76.
Negli anni Ottanta la Juve continua a vincere, mentre il Torino scivola irrimediabilmente verso la Serie B. E il vecchio stadio di tanti trionfi, nato per un Mondiale, viene mandato in pensione da un altro Mondiale, quello del 1990, che porta in dono alla città di Torino il freddo e scomodo Delle Alpi, sgradito ai tifosi e alle due società.La terza vita del Comunale arriva in occasione delle Olimpiadi Invernali di Torino del 2006.
Dalla stagione 2006/07 il Torino e’ ritornato a giocare nel “nuovo” stadio, ora chiamato Olimpico, e nulla sara’come prima. NO DERBY NO PARTY